COSIMO BUDETTA
OGOPOGO EDIZIONI & ALTRI SEGNI ______________________________________________________________________________________
venerdì 15 maggio 2015
giovedì 14 maggio 2015
Cosimo Budetta: OUR LIVES, una tecnica mista per un frammento dai discorsi di Martin Luther King, Jr. (Edizioni dell'Ombra, 2015)
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martedì 5 maggio 2015
Cosimo Budetta: THE POET'S PEN, una tecnica mista per un frammento di William Shakespeare (Edizioni dell'Ombra, 2015)
Un frammento da ‘Sogno di una notte di mezza estate’ di
William Shakespeare tradotto da Gaetano Bevilacqua e una tecnica mista di
Cosimo Budetta.
Composto e impresso a mano con caratteri mobili Bodoni su
carte Hahnemühle e Fabriano in una edizione di trenta esemplari.
Dimensioni della plaquette: mm214x150.
Edizioni dell'Ombra, Salerno, Primo di Maggio 2015.
And as imagination bodies forth
The forms of things unknown, the poet’s pen
Turns them to shapes and gives to airy nothingA local habitation and a name.
A Midsummer Night’s Dream, V, 1
Mentre la fantasia produce le ombre
di cose ignote, la penna del poeta
le tramuta e incarna, offrendo al nulla d'aria
una dimora e un nome.
Sogno di una notte di
mezza estate, V, 1
sabato 19 luglio 2014
MARIO LUNETTA: CAMPANELLA D'ALLARME a Palazzo Genovese il 21 Luglio

Nell’occasione, alle ore venti, è in programma la presentazione del volume “Campanella d’allarme” dello stesso Lunetta, edito in raffinata veste grafica da De Luca con la prefazione di Marcello Carlino, noto saggista e critico letterario. E’ dedicato alla memoria di Edoardo Sanguineti, “campanelliano perenne”. Un bel libro, formato album, non grande (meno di cinquanta pagine), impresso su lucido cartoncino, con la copertina di Budetta, autore anche delle interessanti e piacevoli illustrazioni che accompagnano il testo. Per capire di che si tratta, conviene lasciare la parola a Carlino: “E’ battuto un verso – e il verso qui è preso da Tommaso Campanella, sonoro della vocalità infortita della sua poesia – e, dato così il ‘la’, Mario Lunetta ci mette un distico. Lo aggiunge venti volte ciascuna, per venti pronunce incipitarie di Campanella”. Insomma, il primo verso di ciascuna terzina è di Campanella: se ne aggiungono altri due, tutti endecasillabi, e il terzo fa rima col primo. Esempio: “Convien al secol nostro abito negro / e la fuga dei giorni non si conta, / ma coi miei mali me ne resto allegro”. Oppure: “Colpa e vergogna della nostra gente, / questa torva mancanza di memoria / che non conosce né trattiene niente”. Indubbia l’attualità di questa ultima affermazione.
Un puro esercizio di virtuosismo artistico-letterario? Sembra proprio di sì. Ma anche un divertissement per Lunetta e Budetta (fanno rima anche i cognomi!), collaudati sperimentatori di generi letterari e artistici. Nota ancora Carlino: “Dire ‘a quattro mani’ [questo libro] non basta, però; questo libro è a sei mani. Le venti terzine di Lunetta su ipotesti di Campanella, infatti, vi funzionano da ‘didascalie’ possibili delle immagini, pari nel numero, di Cosimo Budetta, con la stessa forza biunivoca con cui le grafiche a colori di Budetta funzionano da possibili ‘didascalie illustrate’ dei trittici in versi di Lunetta, che arruola a coautore Campanella. E questo mi pare un chiaro segnale di cittadinanza elettiva nel paese dei libri d’artista; e dico anzi, al riguardo, che forse non v’è forma migliore in cui un libro d’artista può essere pensato e realizzato”.
venerdì 18 luglio 2014
giovedì 10 luglio 2014
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